Coma_Cose "Hype Aura"


Coma_Cose "Hype Aura"

“Ascolta, ascolta, il nuovo disco del(La) Pina”

“Non è La Pina, sono i Coma_Cose”
“Cosa coma? Ok ma…featuring La Pina no?”
“No ma vabbè…”
La piaga di noi quarantenni alle prese con la nuova musica. Cerco di resistere e di non entrare nel vortice e comunque non basta essere una donna di Milano per somigliare a La Pina
Anche se, bisogna ammettere che il mio interlocutore non l’ha sparata troppo grossa perché il disco d’esordio del duo milanese (in realtà milanese adottivo) ha riferimenti sia nei testi sia nello stile al rap degli anni ’90. E non solo, perché ci sono ampi sprazzi di pop anni ‘90 e purtroppo (per i miei gusti) diverse sonorità 80’s di cui questo periodo
musicale non sembra riuscire a liberarsene.

Coma_cose “Hype Aura” dunque, per la “Asian Fake” di Milano, anticipato dal singolo “Via Gola”. Nove canzoni in cui California e Fausto ci raccontano della vita quotidiana, della vita metropolitana, dei sogni e delle speranze, restando lontani dai testi su droga e puttane che vanno tanto di moda oggi. Il che li fa passare per originali anche se lo stile e le intenzioni, come detto, rimandano direttamente al passato.

Impegnati in quasi in tutte le canzoni a produrre sottili giochi di parole che a un certo punto sono pure ridondanti i due, ci propongono un disco piacevole in cui ci sono diversi momenti interessanti come “Beach Boys Distorti” e la piacevolissima “Granata”.
Parlando di anni novanta ricordano un po’ le intenzioni pop dei Prozac + quel modo di essere alternativi cercando però di arrivare al grande pubblico. Un po’ “commerciali” si diceva ai tempi, ma la critica maggiore è per la frase “Che schifo avere vent’anni”. Te pensa poi quando poi ne hai quaranta e ti sembra di sentire La Pina ovunque.

Commenti