Franz Ferdinand - Always Ascending
Devo dire che non scommetto mai molto sulle band che sono in giro da un po’ e il cui chitarrista molla per occuparsi della famiglia e di altri progetti personali. Mi sembra un po’ una scelta tra andare a suonare con gli amici o iscriversi a un corso di decoupage, perché dopo anni magari ti sei rotto le scatole di andare con quelli. E quindi Nick McCarthy che lascia il gruppo mi ha dato da pensare. Poi i Franz Ferdinand sparano un po’ di mesi fa il singolo “Always Ascending” che è pure la title track. Non contenti bissano con “Feel the love go” e fanno tripletta con “Lazy Boy”. Tre brani convincenti, più elettronici del passato e divertenti come sempre.
Dubbi smorzati e grande attesa per il quinto album in studio di una band che
non ha mai fatto dischi orribili, riuscendo, seppur modificando di pochissimo il proprio pensiero, a rimenare fresca. Per dovere di cronaca e per completezza come ben si sa al posto di McCarthy sono arrivati Dino Bardot e Julian Corrie.
Bene. I nuovi Franz Ferdinand danno vita a un album brevissimo (non che gli altri durino ore e ore) che si sposta maggiormente verso l’elettronica e che evidenzia diverse cose. La prima che la parentesi con gli Sparks oltre ad averci dato un bel disco ha fatto bene al buon Kapranos e ai vecchi Franz Ferdinand. La seconda è che i nuovi inserimenti sono più che azzeccati. La terza infine è che se spari subito tre brani bellissimi crei un’aspettativa nell'ascoltatore che attende, giustamente, un capolavoro assoluto, con i restanti brani allo stesso livello.
Beh, così non è e soprattutto non siamo ai tempi dello sfavillante esordio, ma nonostante ciò, come già detto “Always Ascending” è un lavoro piacevole, divertente, non male per un gruppo che è in giro da così tanti anni. La già conosciuta verve del gruppo tra pop/rock/dance regala un vortice di canzoni che molto spesso obbligano l’ascoltatore a muovere la testa al ritmo di musica a iniziare con l’ascending della title track che apre l’album e riporta alla mente il bel video (nonché il marchio Adidas). Con “Lazy Boy”, il trittico “Finally” (la meno elettronica del disco) , “The Academy Award” e “Lois Lane” e ancora “Feel the love go”, senza dimenticare “Always Ascending”, si toccano a parer mio i momenti migliori di tutto il disco che di certo, ribadisco ancora una volta, non sfigura nella discografia della band scozzese.
Corto però eh. Come questi miei pensieri.
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