Cosmo - Cosmotronic

Cosmo - Cosmotronic


Dopo la quarta volta che ascolto questo disco, non mi sono fatto ancora un’idea chiara. Può essere perché il genere non è in cima ai miei preferiti, oppure perché sono troppo vecchio per queste cose. Quindi che dire di un lavoro di un ragazzo che arriva dalla (non più) ridente Ivrea, che ha una certa cultura e che ha usato l’ex tempio anni novanta degli zarri, cioè “L’Ultimo Impero” di Airasca, come set per il video “Turbo”?

Senza dimenticare che è uscito proprio nei giorni in cui la “Bomba Dischi” buttava sui social un assurdo, ironico ma fatto male “dissing” tra case discografiche, la cui risposta della “42 Records”, chiudeva in maniera brillante la questione lanciando “Cosmotronic”.

E quindi direi, contando tutto e canticchiando ripetutamente “Turbo”, che sì, Cosmo, è un po’ zarro. Ma a dire il vero è uno di quei tamarretti simpatici che sono zarri più nell’apparenza, che nella sostanza. Di quelli che probabilmente apprezzano tutto, di quelli che riesci a fare un discorso serio e anche uscire una sera a ballare. Ovviamente.

Perché è questo che mi lascia “Cosmotronic”. Cioè elettro/dance da club, cassa dritta, ballo scatenato, ma anche grande attenzione alla produzione, ai testi e quindi al non lasciare nulla al caso.

Un lavoro diviso in due parti la cui prima è cantata e la seconda solo strumentale. Un disco in cui Cosmo parla della vita in generale, di amore, di ricordi, divertimento e di speranze ma lo fa in maniera decisamente meno banale di tanti suoi colleghi, mostrando appunto, una certa istruzione e una certa intelligenza. “Bentornato”, “Turbo”, il super singolo, “Sei la mia città”, “Quando ho incontrato te” (Guardo dentro di me o forse no/Quanto è borghese tutto questo/ mi vergogno un po'/Non so più come sto, chi vincerà) “Tutto bene”, “Tristan Zarra”, sono i miei momenti preferiti, a puro titolo soggettivo, s’intende.

Nella seconda parte largo alla dance, solo musica, niente parole, elettronica da ballare e pur rimanendo legato ad altri generi, l’effetto è molto piacevole/divertente e come già detto la qualità molto alta.

Non un disco rivoluzionario, non un suono nuovo, ma “Cosmotronic” riesce in pieno nei suoi intenti, il che non è poco. E scusate se mi interrompo qui, ma vado a riascoltarmi ““Turbo” che continua a ronzarmi senza interruzione in testa.

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