The Zen Circus@Flowers Festival

The Zen Circus@Flowers Festival

Lungo spezzone audio di "Animal House", quello di "quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare" e poi dopo un paio di canzoni Appino che dice "non ho gli occhiali da sole per fare il fenomeno, ma li ho perché ho un occhio che sembro Tom Yorke. Che poi non è male somigliare a Tom Yorke"

Due cose che fanno capire il mood della serata: divertimento e leggerezza. Rock. E così è, senza finire nel demenziale, grazie anche ai collaudati siparietti con uno scatenato Ufo, di cui vorrei un briciolo del suo entusiasmo per vivere molto meglio e grazie anche a una grande compattezza sul palco che mostra ancora una volta la bellezza del circo
Zen. Poi d'altronde che aspettarsi da un tour che si chiama "Canta che ti passa"?

La scaletta  è un mix perfetto tra presente e passato e non dimentica di certo i grandi classici come "Ragazza eroina", "I qualunquisti", "Andate tutti affanculo" o la novità "Canta che ti passa" (beh è anche il titolo del tour) e la sortita sanremese di "L'amore è una dittatura", che senza l'arrangiamento da festival guadagna molto. 

Il maestro Pellegrini quarto membro della band e l'ormai famoso Geometra Pagni alle tastiere completano quello che è stato un bel concerto, chiuso, come sempre dall'esplosiva "Viva".
"Ufo, non sapevo ti piacessero i giovani"
"Li tollero"


La terza guerra mondiale
Catene
Vent'anni
Non voglio ballare
Il fuoco in una stanza
Andate tutti affanculo
Ilenia
La teoria delle stringhe
Pisa merda
I qualunquisti
Canta che ti passa
Ragazzo eroe
Ragazza eroina
Figlio di puttana
L'egoista
L'amore è una dittatura
Nati per subire
Encore:
L'anima non conta
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Viva

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