MGMT - Little Dark Age

MGMT - Little Dark Age


Sto scrivendo una canzone intitolata “Lemon” il cui testo dice così “You pissing off with the 80’s/that them pissed off already in the 80’s” e spero che Giancane non si accorga del plagio in simil inglese, ma è una canzone che mi ha ispirato l’ultimo disco degli MGMT “Little Dark Age”.  Ma questa è una mia personalissima opinione da persona che non ama lo stile e il ritorno musicale agli anni 80. 
Perché a livello oggettivo bisogna dire che Goldwasser e VanWyngarden tornano, con grande calma, con un disco di gran lunga superiore ai due precedenti e di poco sotto al grandissimo esordio di “Oracular Spectacular” che poi si è rivelato essere una specie di condanna per i successivi album.

I due qui si riappropriano della loro genialità, di momenti psyco-pop accompagnati pure da video a dir poco esaltanti. E sì, se non ci fossero parecchi riferimenti agli anni 80, starei a sentire a ripetizione il disco, come feci per “Oracular Spectacular”.

L’inizio è fulminante con “She works out too much” apre il disco in maniera solare, facendomi ricordare quelle follie pop nipponiche in stile “Cibo Matto” e soprattutto “Pizzicato Five”, ma non c’è il tempo di stare tanto a pensare perché la title track ci porta in atmosfere cupe tra 80’s e psyco pop marchio di fabbrica del duo, che esplodono con “When you die” un vero capolavoro incorniciato da un bellissimo video.

Poi largo (arghhh!) agli anni ottanta di cui mi sento di salvare solo “One thing left to try”. Ma come già detto il disco è ben curato, studiato, avvincente e teso. Insomma un grande ritorno assoluto.

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